Un senso a questo calcio
Non serviva ribadire il concetto, ma tant’è: la Juve è la più forte e può solo perdere uno scudetto abbondantemente annunciato.
Questo inizio di stagione ha dimostrato come il gap con le dirette inseguitrici si sia ulteriormente accentuato, soprattutto dal punto di vista mentale. I 4 punti di distacco dal Napoli, con cui si è chiusa la stagione scorsa, sono diventati 6 in sole 7 giornate. Il Napoli avrebbe dovuto vincere per tenere in vita la speranza di tutti, ma ha perso, pur giocando un buon calcio. La stagione è solo all’inizio, ma CR7 è in crescita e con lui i suoi compagni. La Juventus pare solida in ogni settore, compresa la gestione societaria, così forte da potersi permettere di escludere in corsa uno dei grandi artefici dei successi di queste ultime 7 stagioni: Beppe Marotta.
Secondo la logica della Famiglia Agnelli, un dipendente che assume un ruolo centrale, identificativo, va rallentato per evitare protagonismi non graditi. La recente sovraesposizione mediatica di Nedved potrebbe rivelare, anzitempo, il nuovo organigramma, con l’ex pallone d’oro sempre più protagonista, magari con il meritevole Paratici promosso.
L’Inter doveva vincere e ha vinto. La Roma doveva vincere e ha vinto. Il Milan doveva vincere e lo ha fatto senza il suo Pipita. La Lazio avrebbe dovuto vincere, ma ha perso. Rendimento altalenante da parte di tutte le inseguitrici, o presunte tali, che dimostra come il gap con la Vecchia Signora sia netto e difficilmente colmabile: ci può sempre essere un suicidio sportivo della Gobba, certo, ma realisticamente si giocherà per il secondo posto.
Si giocherà anche contro il VAR e la politica, pallonara e non, in totale cortocircuito. Nel cosiddetto decreto Salvini su sicurezza e immigrazione, infatti, spunta una norma sulla certificazione dei bilanci delle squadre dei campionati di calcio di A e B. Il testo uscito dal Consiglio dei Ministri contiene un articolo in base al quale, a partire dalla prossima stagione, potranno accedere «alla ripartizione della quota dei diritti audiovisivi» solo le società di A e B che avranno sottoposto i propri bilanci a una società di revisione soggetta alla vigilanza della Consob.
In realtà si tratta di una norma di indirizzo che non ha alcun effetto innovativo: i bilanci delle società di calcio di Serie A e di quelle della Serie B, infatti, dovrebbero già essere certificati e, per indicazione del direttore generale Michele Uva, anche le società di Lega Pro dovrebbero essere certificate.
Dovrebbero, appunto, ma vista la situazione attuale c’è il forte sospetto che i controlli non siano proprio così puntuali. Stenderei un pietoso velo a riguardo, come sul VAR e sulla gestione delle dirette di DAZN.
É tutto talmente surreale che mi stupisco di come i tifosi non abbiano ancora mandato tutti a farsi un giro e si ostinino a trovare un senso a questa storia, anche se questa storia un senso non ce l’ha.
Comment